lunedì 11 marzo 2013

Ascolta, guarda e clicca


Leggo  questo articolo su Repubblica e devo dire ne resto impressionato.

Ascolta, clicca e guarda ecco la nuova formula per insegnare ai ragazzi
http://www.flcgil.it/rassegna-stampa/nazionale/ascolta-clicca-e-guarda-ecco-la-nuova-formula-per-insegnare-ai-ragazzi.flc

Trovo paradossale l'entusiasmo con cui non solo ci arrendiamo, ma addirittura ci appassioniamo a questo nuovo metodo di comunicazione fatto di inquinamento mentale e caos. I ragazzi non sono capaci di mantenere la concentrazione cinque minuti sulla stessa cosa, perché studiano tra Facebook, le vibrazioni del cellulare, gli mp3 e la televisione? E allora si inventano modi caotici di studiare, per intercettare la loro attenzione. "Navigando nel V canto dell’Inferno nella piattaforma di My-LabLetteratura, collegata a un manuale scolastico cartaceo, ecco la voce di Gassman che recita la passione di Paolo e Francesca,mentre una “linea del tempo” sottolinea le date fondamentali della vita del poeta. E, sullo sfondo, scorrono i quadri ispirati al canto più celebre della Divina Commedia". 

Ottimo, così siamo noi a certificare allo studente che tenere l'attenzione su una cosa per cinque minuti è una cosa inutile. E' più o meno come dire che dato che il mare è inquinato, tanto vale rovesciarvi dentro il petrolio e prendere atto, possibilmente con un certo entusiasmo, che il mare 2.0 è fatto al 50% di acqua e al 50% di petrolio.

La questione è semplice. Il learning by doing è una eccezionale forma di apprendimento, scarsamente utilizzata in Italia, che può funzionare molto bene col digitale. Anche gli stessi ebook, opportunamente collegati a dizionari, wikipedia, e strumenti di approfondimento, sono una ottima evoluzione degli strumenti di studio. Ma insegnare, invece, ai ragazzi che non serve saper leggere per un'ora di seguito, e attirare la loro attenzione su video, musica, animazioni e infografiche, è un boomerang. E' un danno cognitivo enorme.

La verità è il consumo culturale generale sta calando livello. Le edicole sono piene di spazzatura, le tv altrettanto. Internet, con la sua legge assoluta delle pageview, è l'impero del male da questo punto di vista. Le cose più lette, più viste, più cliccate, sono quasi sempre spazzatura (e infatti hanno quasi sempre a che fare con la tv). Il motivo è semplice. E' l'intrattenimento la cosa più consumata, perché è quello che non richiede impegno. Il problema è che l'intrattenimento dovrebbe essere neutro. Non dovrebbe impegnare la mente, ma neanche provocarle un danno. Invece ne provoca, e molto. Riempie la testa delle persone di informazioni ridondanti, contraddittorie, consuma capacità di memoria e di computazione. Il cervello finisce per restare inquinato. Tutto questo ha ovvi motivi commerciali, che si possono comprendere. Quello che è criminale è trasformare questo modo di comunicare nel sistema di apprendimento a cui vogliamo affidare la crescita dei nostri figli.

Nessun commento:

Posta un commento